Circolo Canottieri Eridano/Circolo degli Artisti di Torino

Da: Dott. Marco Albera

Circolo Canottieri Eridano/Circolo degli Artisti di Torino

Il Circolo Canottieri Eridano trae origine dalla risistemazione del parco del Valentino attuata dalla Città di Torino, su progetto del sindaco Ernesto Bertone di Sambuy, nell’anno 1863.

La primitiva sede fluviale sul Po sorse nel 1868 secondo il geniale disegno dell’Ing. Pecco con un’originale forma ottagona a pagoda, ai piedi del castello del Valentino ed affiancato all’approdo dell’altra società di canottieri ‘Cerea’, anch’essa nata nel 1863.

L’attività del Circolo Eridano si distingueva da quest’ultima società per affiancare, alla pratica remiera, altre attività non solo sportive ma anche conviviali.

Verso il 1880 tale circolo veniva adottato dall’Accademia Filarmonica come sua sede estiva. Il 6 agosto 1896 il Circolo Eridano veniva rilevato dal Circolo degli Artisti di Torino, che ne potenziava la tradizionale attività di canottaggio e, nello stesso tempo, lo utilizzava come sede di gare di nuoto, di atletica e di bocce, ma soprattutto introduceva l’organizzazione di geniali feste, fra le quali era rituale quella della zattera galleggiante, che ospitava un banchetto di oltre cento persone.

L’Eridano era la meta preferita degli artisti torinesi, che tanta ispirazione fra Otto e Novecento hanno tratto dalle atmosfere del Po. A causa dell’esposizione universale del 1911 la vecchia sede venne abbattuta, per essere ricostruita sull’altra riva del Po, presso la barriera di Piacenza, l’attuale Corso Moncalieri, nelle splendide forme progettate dall’architetto Giuseppe Velati-Bellini, nel 1914. L’eleganza esterna si completava con le decorazioni del pittore Giuseppe Bozzalla e dello scultore Giovanni Riva. Con il rinnovarsi della sede riprendevano anche i cimenti sportivi, il più famoso dei quali, il trofeo Eridano, venne disputato come sfida remiera fra tutte le società rivierasche del Po dal 1922 al 1950. Lo splendido parco e le attrezzature sportive furono teatro di feste fantastiche, nelle quali la genialità degli artisti piemontesi ricreavano atmosfere della Cina, del Giappone, dell’Africa e il cui cuore consisteva sempre in eccellenti rappresentazioni teatrali e musicali.

Negli anni più recenti un accurato restauro della sede e il completamento delle attrezzature sportive ha consentito di continuare ad offrire ai soci ed ai loro ospiti un’accoglienza degna del passato ed il permanere di una duplice attività sportivo-remiera e culturale che non si interrompe nemmeno nel periodo invernale, dedicando spazi sempre più ampi all’utilizzo da parte del quartiere.