Flash di Storia Piemontese: dai romani al 1500 – Appunti di vita medioevale – Torino

Flashs di Storia Piemontese :dai romani al 1500

 

Appunti di vita medioevale- Torino

 

(Parte  prima)

Nell’Italia romana non esisteva una Regione corrispondente all’attuale Piemonte : il territorio era abitato dai Liguri ed in parte dai Galli Cisalpini.Da mescolanze tra i due popoli,sorsero i Salassi in Val d’Aosta ed i Taurini  nel torinese.

Dopo la seconda guerra punica i romani li sottomisero e rimasero piccole aree indipendenti : Augusto,nel 25 a.C  sottomise i Salassi, ed il loro Principe,Cozio,in Val di Susa,fu  alleato fedele:  estinta la sua famiglia,sotto Nerone,( 37-68 d.C)il territorio fu annesso all’impero.

La Regione poi segui’ il destino del resto d’Italia,sotto Odoacre,Goti,Bizantini e Longobardi : durante le guerre dei Goti,la Val di Susa si mantenne indipendente,guidata da Sisige,fino alla venuta dei Longobardi. Verso la fine del secolo VI si costituirono vari Ducati longobardi: Torino,Asti,Ivrea…

Fin verso il mille ,con lo sfasciamento dell’Impero carolingio,predomino’ il Marchesato di Ivrea,che abbracciava quasi tutta la Regione.Poi si divise in Ivrea e Torino,ed il Piemonte del sud fu parte della Liguria,Aleramica .Dopo la morte di Re Arduino,nel 1014,prese il potere  Olderico Manfredi,padre della famosa marchesa Adelaide, sposa ad Oddone di Savoia,figlio di Umberto Biancamano,capostipite riconosciuto di Casa Savoia.

Non possiamo qui,ci sarebbe storia per decine di conversazioni come questa,seguire quanto successe nei secoli dopo la morte della marchesa Adelaide nel 1091 :il marchesato si disgrego’ tra i conti di Savoia,i marchesi di Saluzzo,di Ceva,del Monferrato e molte signorie minori.

In quest’ epoca si sviluppano i Comuni,Torino,Asti,Alessandria,Chieri,Cuneo,Mondovi’….

(dove sorse la prima Universita’ del Piemonte dal 1560 al 1566,e qui fu pubblicato il primo libro a stampa in Piemonte.).

Nella prima meta’ del secolo XIII appare per la prima volta il nome Piemonte,(area ristretta:Novara ed Alessandria ne faranno parte sono nel XVIII secolo), e nella seconda meta’ del secolo,guerre tra Carlo d’Angio’ e il marchese del Monferrato ( Guglielmo VII : 1253/1292),crearono alleanze tra i Comuni e tra questi,il piu’ importante fu Asti,mentre i Visconti iniziarono a prevalere su Novara,Vercelli,Alessandria.

I Savoia si divisero nel 1285 nei due rami:dei Principi d’Acaia e quello Ducale :le valli di Lanzo,

Susa,Aosta e Cuneo,rimasero sotto il dominio diretto Ducale,mentre tutti gli altri territori del Piemonte , da loro controllati,tra cui Torino,furono assegnati agli Acaia,come vassallaggio.

Gli Acaia si estinsero come vedremo in seguito (circa un secolo dopo), con Margherita la Beata nella seconda meta’ del 1300.

Inizia tra il 1200 ed il 1300, la epopea del libero comune di Asti,piazzaforte importante nel complesso gioco delle alleanze in un periodo di guerre tra i Visconti,il potente marchese del Monferrato, e gli Angioini (con re Roberto al principio del secolo XIV ): in questo periodo, Amedeo VI, Conte Verde,(1334-1383), aderi’ alla coalizione antiviscontea e annesso’ vari territori,soprattutto a danno del marchese di Monferrato,alleato dei Visconti.A questi rimasero Novara,Alessandria,Tortona,Vercelli, considerate terre lombarde e non piemontesi.

[Abbiamo parlato del ‘’Conte Verde’’: perche’ questo nome? Amedeo VI,(nato nel 1334) ,dopo aver partecipato vittoriosamente ad un torneo ,vestito di verde,avrebbe continuato a vestire quel colore! Questo racconta una leggenda…..

[La Storia racconta che quando torno’ a Chambèry nel 1348,reduce da una serie di successi militari che gli avevano permesso di conquistare Chieri,Savigliano,Cherasco,Mondovi’,si tenne un grande torneo:Secondo le Chroniques de Champier,’’Les grandes chroniques des Ducs de Savoie,Paris 1516,sarebbe apparso al torneo’’coperto di armi verdi,con il piumaggio sull’elmo,verde,il cavallo coperto di una gualdrappa verde ornata di grosse campane d’argento’’

La Storia pero’anche  ricorda che  in quell’anno c’era la grande peste in Europa,e quindi e’ improbabile l’ipotesi del Torneo:esiste un’altra leggenda che racconta  che nel 1349,quando al castello di Bourget,in Moriana fu convocata una Corte d’Amore per il doppio fidanzamento di Amedeo VI con Giovanna di Borgogna e di Bianca di Savoia con Galeazzo Visconti,Amedeo si sia presentato vestito di verde.

Un colore che era utilizzato dai Cavalieri erranti …..alcuni studiosi hanno notato come’’vert’’significasse in antico francese,valente,valoroso,cosi’ come’’ Wert ‘’ in tedesco

(I Savoia. Claudia Bocca. Edizione Newton&Compton)

Partecipo’ ad una spedizione contro i turchi,(1366-67),in appoggio al cugino Giovanni V,Paleologo, attuo’ come mediatore in vari conflitti ed il suo prestigio fu tale che Genova e Venezia gli richiesero di emettere il lodo arbitrale per chiudere,con la pace di Torino,del 1381,la guerra per il possesso di Chioggia.]

Ricordiamo che Torino era rientrata nei domini sabaudi,con il conte Tommaso III,detto Tommasino,(1252/1282),che la tolse a Guglielmo VII del Monferrato ‘’Il gran marchese’’.

Amedeo VI,sul quale esistono molti studi ed una splendida ricostruzione delle sue attivita’ politiche e militari,scritta dalla Regina Maria Jose’,ottenne la cessione a suo favore di tutti i possedimenti angioini in Piemonte,e nel 1379 aveva ricevuto in dedizione Biella, e nel 1382,Cuneo.

Fu famoso il suo ‘’Codice delle Catene’’:Nel codice,cosi’ detto per la catena cui era legato ad un pilastro,perche’ fosse di libera consultazione,(Piazza delle Erbe.Torino.Attuale Piazza del Municipo, dove si trova il monumento del Pelagi,del 1853,con il Conte Verde alla Crociata),) si stabilirono con precisione diritti e doveri del Comune di Torino e dei suoi cittadini,nonche’ precisi limiti del potere del conte.Ad esempio:poteva levare alle armi solo un uomo per famiglia ed al massimo per 40 giorni,e queste truppe potevano essere utilizzate solo in Piemonte.

Fu il fondatore dell’Ordine del Collare,poi della SS.Annunziata tra il 1362 e 1364.(Anteriore, di poco piu’ di un decennio,l’Ordine del Cigno nero:fondato nel 1350 dal conte verde,in occasione delle nozze della sorella Bianca:i cavalieri erano 14,piu’ il Principe,ed l’insegna un cigno nero con becco e zampe rosse….ogni anno i cavalieri dovevano depositare 8 scudi alla Abazzia di Altacomba…ma questa e’ un’altra storia…Gli Ordini detti’’di collana’’elencati da Francesco Sansovino,nel 1566,erano:oltre alla SS Annunziata ( 1362/64),l’Ordine della Giarrettiera,in Inghilterra (1350),quello di S.Michele,in Francia ( 1469) e del  Toson d’Oro di Borgogna (1429).

Mori’ di peste,al seguito di Re Luigi I della seconda Casa d’Angio’,negli Abruzzi,nel 1383.

Ricordiamo che suo figlio Amedeo VII,che fu chiamato il ‘’conte rosso’’,dal colore delle sue insegne,aggiunse ai suoi Stati,la citta’ ed il territorio di Nizza nel 1388.

Dopo la nascita del figlio aveva tolto il lutto per il Padre e scelse il    rosso per emblema:adottato per le selle,le divise di paggio e di falconiere,addirittura per i tendaggi della sua camera.dal 1370 il Padre aveva preso accordi con il Duca di Berry,fratello del Re di Francia,per il matrimonio di Amedeo VII con la piccola Bona di Berry .Dieci anni lui e 5 lei:dopo il   fastoso

Matrimonio il 18 gennaio 1377,i giovani sposi tornarono in famiglia a la loro unione fu nel 1381.

Sulla morte di Amedeo VII a soli 34 anni a seguito di un incidente di caccia,si aprirono processi e gravi polemiche,indicandosi l’ipotesi di omicidio.Secondo gli storici moderni potrebbe essere stato il tetano,a quell’epoca sconosciuto,la causa del decesso.

In questo primo flash sulla Storia del Piemonte,che va da Augusto ( 25 a.C),al 1440,anno della morte di Amedeo VIII,vediamo alcune notizie su questo grande Duca ( la contea fu promossa a Ducato dall’Imperatore Sigismondo il 10 Luglio del 1416),con il quale la Casa di Savoia acquisto’

maggiore importanza nella politica italiana.

Alla morte del Padre,resto’ sotto la tutela della nonna,Bona di Borbone,vedova del Conte Verde.

Per l’estinzione del ramo degli Acaia (ultima erede Margherita la Beata, 1390-1464,sposa di Teodoro II del Monferrato),riuni’ al suo dominio le terre del Piemonte,e da Filippo Maria Visconti

ottenne Vercelli (Filippo sposo’ una figlia di Amedeo VIII:matrimonio che non fu consumato,come appare da vari documenti storici,perche’ il Visconti non voleva figli dalla moglie sabauda che potessero portare Amedeo VIII a pretese sul suo Ducato di Milano)).Compilo’ un codice,Statuta Sabaudiae,per riordinare i territori del Ducato,recupero’ dal marchese del Monferrato tutti i territori sulla destra del Po,nella Convenzione di Torino del 1435.Si ritiro’ nel 1434 a vita monastica,a Ripaille,sul lago di Ginevra,e nel 1440,abdico’ in favore di Ludovico(1440-1465).

Amedeo VIII fu il fondatore dell’Ordine di San Maurizio che assunse il nome di un Martire della Legione Tebea,riprendendo il progetto del Conte Rosso.

Ludovico,per l’estinzione degli Acaia,fu il primo’’Principe di Piemonte’’.

I padri del Concilio di Basilea ,lo nominarono Papa,con il nome di Felice V,in antagonismo  a Eugenio IV.(1439).Poi nel 1449,rinuncio’ al Pontificato per un accordo con Nicolo’ V che lo fece Cardinale e Legato Pontificio,ma soprattutto conferi’ nel 1451,ai duchi,il privilegio per il quale le nomine dei Vescovi e degli Abati dovevano essere fatte di comune accordo,e che al fisco spettava l’amministrazione dei beni vacanti.

Con la sua morte inizia il periodo di circa un secolo di decadenza e di ripetute reggenze,con una dipendenza politica dalla Francia.

[Ma le tormentate vicende che avevano travolto la vita di Amedeo VIII,per uno strano disegno del destino,lo travolsero anche nel sepolcro : nelle guerre di religione del 1536,il sepolcro fu profanato e le ossa disperse: i resti furono ritrovati ed Emanuele Filiberto li colloco’ nel Duomo di Torino:nel 1835 fu costruito uno splendido monumento nella Cappella palatina.Si diffuse la voce che le reliquie fossero in grado di produrre effetti miracolosi e la cosa entro’ a far parte della leggenda.]

Fu un periodo estremamente turbolento e tragico,nel quale il Piemonte fu al limite di una annessione non dichiarata alla Francia,con guarnigioni francesi a Torino,Chieri,Pinerolo,Chivasso

Mentre gli spagnoli controllavano Asti e Santhia’,e sul fianco rimaneva il pericolo di Saluzzo francese…

Ma di questo periodo,che va dalla morte di Amedeo VIII a Emanuele Filiberto,restauratore dello Stato Sabaudo,(1553-1580),parleremo la prossima nostra conversazione.

Vediamo adesso cosa successe sommariamente in Torino e nelle citta’ del Piemonte in questo periodo.

Abbiamo visto che all’epoca della lega antiviscontea,erano rimaste a questi ultimi Novara,Vercelli,Alessandria,Tortona,che erano considerate citta’ lombarde.Nel 1387,Gian Galeazzo Visconti,diede in dote alla figlia Valentina che sposava Luigi d’Orleans,fratello di Carlo VI Re di Francia,la contea di Asti ed il Marchesato di Ceva.Ai Visconti appartenevano anche Alba e Cherasco.

Abbiamo parlato di Asti: perche’ questa citta’ ha avuto sempre un peso specifico importante nella storia del Piemonte?

Fu citta’ importante all’epoca romana con il nome di Hasta Pompeia,devastata da Alarico ed Alboino,risorse sotto i Longobardi.Nei secoli XI e XII ,il Comune ebbe il maggior splendore,con la concomitante crisi dei signori feudali del Monferrato.

Nel 1219 era scoppiato il conflitto tra Alba ed Asti,la prima appoggiata da Alessandria.la pace fu del 1223,ma l’impressione fu che Asti dominava il Piemonte del sud.

Nel 1224,Tommaso I di Savoia,cedeva ad Asti Bra e Fontane,sul Tanaro,poi il trattato definiva che Asti riconosceva che il conte di Savoia tenesse tutto il territorio del comitato di Torino e della Marca,come feudo di Asti,e pertanto gli riconosceva il diritto sulla contea e sulla marca.Sul ponte sul Po di Carignano,i pedaggi per i mercanti astigiani   si sarebbe diviso con Asti.(Ed il percorso per Vigone e ed Avigliana,tagliava fuori i pedaggi di Torino e Rivoli.Nel 1225,grande battaglia tra artigiani ed alessandrini,a Quattordio,ed Asti fu sconfitta.A seguito di cio’  la lotta,sempre per il problema dei pedaggi,coinvolse Tortona e Genova…

Asti ritorno’ai Savoia nel 1529,dopo la pace di Cambrai,come dote di Beatrice di Portogallo,moglie di Carlo III di Savoia.

Torino nel periodo.

Sarebbe molto lungo ricostruire il periodo di cui sopra,per la parte relativa alla Citta’ di Torino.

Citta’ nata come sede dei Taurini,divenne Taurinum nel basso latino.Assediata da Annibale  fu in seguito trasformata in colonia romana,con il nome di Julia Augusta Taurinorum.Nel 69 d.C,fu in parte bruciata nella guerra tra Ottone e Vitellio.Il ‘’decumano’’ della citta’ romana si stendeva di 770 metri da Palazzo Madama a  Via Consolata ed il    ‘’cardo’  di 710 metri,  da S.Tommaso, a Porta Platina.

Nel periodo barbarico Torino fu una piazzaforte strategicamente collocata sui due fiumi,il Po e la Dora. (Vedi in seguito).

Nei secoli XII e XIII ci furono lotte tra il Comune,alleato al vescovo,ed i conti di Savoia.Nel 1255 Tommaso fu fatto prigioniero dai torinesi,alleati ad Asti,e per liberarsi dovette rinunciare alla citta’.Nel 1270 venne in signoria a Carlo d’Angio’ e nel 1276 a Guglielmo VII del Monferrato( il Gran marchese),nel 1280,Tommaso costrinse Guglielmo a cedergli la citta’ che fu affidata ai SavoiaAcaia,come Vicari del conte.L’ultimo degli Acaia,Ludovico,fondo’ l’Universita’ nel 1405.Alla sua morte,nel 1418,Torino e tutto il territorio degli Acaia,passarono a Amedeo VIII.

Poi dal 1536 al 62,fu dominio francese,e la rinascita avvenne con Emanuele Filiberto a partire dal

Febbraio 1563.

Vediamo    alcuni ‘’ flashs di modi di vivere e di storia nelle epoche citate.

Nell’epoca romana la casa era arredata semplicemente  :qualche armarium,lo scrinium ,per le cose piu’ preziose,i cubicularius( letti),con materassi e coperte,il lucubratorius(letto da studio),corrispondente al nostro sofa’,sellae (sedie con o senza spalliera).Lo speculum (specchio di rame o di stagno od anche di argento massiccio).

I vestiti erano la tunica di lana sulla nuda carne,fino al ginocchio, e quando faceva freddo piu’ d’una.Una striscia di porpora sul petto distingueva i senatori.In seguito alla tunica si aggiunsero le maniche e si coprirono le gambe e le cosce con bende di lana.I calzoni si usarono solo negli ultimi tempi dell’impero.La toga,vietata agli stranieri ed agli schiavi era il vero abito nazionale.I fanciulli fino al 17 anno la usavano orlata di porpora,poi il bianco,in segno di uomo libero.Rossa la toga dell’imperatore.Per ripararsi dalla pioggia e dal freddo,usavano la penula,mantello di panno o di cuoio che copriva le spalle e le braccia . Le donne indossavano la stola ,aperto in alto  con le maniche,orlate di merletto.Stretta intorno alla vita da una centura,sotto la stola portavano anche loro una tunica,ma fermata sotto i seni da una larga e morbida fascia di pelle,per reggere il petto.Allegato 1.

Prime stazioni barbariche in Piemonte.

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Per ripopolare alcune aree abbandonate dagli abitanti per le continue guerre,si tentava,(inizio’ l’Imperatore Prodo), di ripopolarle con tribu’ germaniche piu’ docili o sottomesse,alle quali si chiedeva solo l’obbligo del servizio militare.

Fu cosi’ che anche il nostro Piemonte fu destinato ad ospitare numerose tribu’ di sarmati o polacchi,

che vi fondarono 7 stazioni governate da Prefetti: tre sulla destra del Po,(Pollenzo,Acqui e Valenza),quattro sulla sinistra :Novara,Vercelli,Ivrea e Torino.Esistono numerose lapidi dell’epoca,ad esempio in Salmour sulla Stura,tra Fossano e Cherasco.

Ivrea e Torino erano costituite per guardare i passi alpini.

Nel 340 fummo percorsi dalle milizie dell’Imperatore Costantino,figlio del Grande,che andava in Illiria a combattere il fratello Costante,nel 355 dalle schiere di Giuliano l’Apostata che andava a Colonia sul Reno a combattere le tribu’ germaniche che l’avevano conquistata.

Nel 398,e sopravvisse fino ad oltre il 423,in Torino,fu Vescovo un uomo di grande pieta’ e dottrina:San Massimo.A quell’epoca un feroce capo barbarico,Radagaiso,assedio’ Torino:ed i torinesi presi dallo sgomento per i precedenti massacri di quel barbaro,pensavano di lasciare la citta’: il Santo Vescovo con parole veramente sublimi (….Figlioli ingratissimi sono quelli che lasciano la madre nei pericoli:madre comune e’ la Patria che ci genero’ e ci alimenta.Rimanete a sua difesa e Dio vi proteggera’…)incito’ alla resistenza che continuo’ fino all’arrivo di Silicone,che giunto alle spalle dei barbari ne fece strage.

Nel 568 ,avvenne l’invasione longobarda.

Seguiva Alboino,uno stuolo di Sassoni,Svedesi e Bulgari ( Il nome dei Suevi e’ ricordato in Soave,presso Verona,ed in Soave- Marceru’ di Villafranca Piemonte.Quello dei Bulgari in Borgaro,presso Torino,pronunciato in bulgaro ‘’Burghri’’).Famoso il tragico festino di Verona,quando Alboino costrinse la regina Rosmunda a bere nel teschio paterno tramutato in coppa…

Alla morte del sucessore,Clefi,i longobardi fondarono vari ducati (36) dei quali 4 in Piemonte:

Asti,S.Giulio d’Orta,Ivrea e Torino.Probabilmente il confine tra Torino ed Asti era la Stura e con Ivrea il corso inferiore dell’Orco. Con il regno di Autari,figlio di Clefi,fu ricostituita la monarchia e le condizioni degli italiani furono molto migliori e piu’ eque.Continuarono le scorrerie dei franchi,ed in una di esse Torino vide profanata la sua maggior Chiesa ed il Vescovo Ursicino tradotto in servitu’ (590).[Si pensa che Ursicino sia quel Sant’Orso Vescovo che Torino venera il 1 di Febbraio e che e’ effigiato in Duomo nella tavola dedicata ai SS.Crispino e Crispiniano,attribuita al Dùrer].

Uno dei maggiori avvenimenti fu il matrimonio di Autari con Teodolinda,figlia del Duca di Baviera:cattolica contribui’ alla conversione dei Longobardi al cattolicesimo.

Rimasta vedova,sposo’ il Duca di Torino,Agilulfo e raccontano le cronache che al banchetto,fece portare un calice d’Oro pieno di vino e invito’ lo sposo a berlo:il giovane duca lo bevve,poi le bacio’ la mano e,dicono le storie ‘’Ella fattasi rossa in volto,non la mano,disse,ma in bocca mi devi baciare….’’

Il regno di Agilulfo fu assai propizio per il Piemonte.   

Ma il secolo successivo non fu privo di tragedie : quando Grimoaldo,Duca di Benevento,chiamato dal Duca di Torino,si impadroni’ con il tradimento di Asti,fu attaccato dai Franchi di Provenza e ricorse ad uno stratagemma:lascio’ il campo in perfetto ordine,con molte vettovaglie e vini,e si ritiro’: i franchi credettero ad una fuga e furono banchettando…..nel cuore della notte i Longobardi attaccarono e fecero strage…

Nel 700,   veniva fondata la celebre Abbazia della Novalesa, esattamente nel 726,sotto Liutprando,e chi la fondo’ fu Abbone,Patrizio di Susa.Fu dato l’ordine che nessuna donna avrebbe mai potuto avvicinarsi al sacro recinto.Narrano che la moglie di Carlo Magno,Berta,tento’ di entrarvitravestita da cavaliere,ma appena arrivata alla porta dell’Oratorio,cadde a terra e spirò !!

Carlo Magno,nel 773,quando scese contro i longobardi,ne fece il suo quartier generale e lascio ‘ in dono una grande croce di argento battuto,oggi nel tesoro di S.Giusto in Susa.

Narra una leggenda che S.Eldorado,le cui gesta miracolose sono effigiate in affreschi del secolo XIII,venne la curiosita’ di sapere cosa mai facessero i Beati in Paradiso senza annoiarsi,e che il Signore volle esaudirlo.Gli mando’ un Angelo sotto forma di uccello che si pose a cantare cosi’ bene da attrarre il pio Abate.L’ucellino fu a cantare in una grotta che ancora oggi e’ visitabile ed il santo rimase trecento anni senza annoiarsi e senza sentire trascorrere il tempo….quando torno’ al Monastero,nessuno lo riconobbe ne’ gli credettero: le sue ossa sono richiuse in una teca d’argento senza chiave e cerniera,visibile nella Chiesa parrocchiale di Novalesa.

Fu distrutta dai saraceni nel 906 e ricostruita ,prima con un Cenobio nel 1601 e poi da Vittorio Amedeo II nel 1712.

Come si viveva a e ci si curava in  quei tempi nei Castelli? (Tratto da Raccolta di Usi e Costumi negli Archivi Sabaudi).Volume rarissimo stampato in Casale Monferrato 1931.

Dice l’Autore,C.G.Carbonelli ‘’ Ai primi conti di Savoia somministrarono le cure sanitarie gli ecclesiastici professanti la medicina,come era consuetudine dei tempi.Di quei medici preti antichissimi non rimase traccia nella storia di Savoia.Alla meta’ del XIII° Secolo,Amedeo V si serve di Frate Giovanni di Moriana,medico.Isabella,sposa di Filippo di Acaia,a Pinerolo,nel 301,ha per medico un ‘’maestro diacono,frate e converso’’.Il canonico Bonifazio di Roisan,fu chirurgo e Cappellano dal 1352 al 1385 di Amedeo VI ed Amedeo VII.’’

‘’Interessante che fui persuaso a troncare le ricerche alla meta’ del Secolo XV,dalla tema di cadere in monotonia,perche’ e’ vero che i documenti sono piu’ numerosi ma gli usi ed i costumi del 500,sono gli stessi o quasi di 200 anni dopo ;la descrizione puo’ essere piu’ ricca di particolari,ma

non ha piu’ la freschezza del documento medioevale.’’

Ho scelto un episodio: L’Astrologia e la Medicina

Sopravvive ancora diffusa la credenza popolare di un influsso misterioso della Luna sui prodotti agricoli,sulle semine,sulla potatura delle piante e sulla conservazione dei vini.

Nel Medioevo e nel Rinascimento si riteneva tutta la vita dell’uomo governata dalle influenze della Luna e del Sole,fonte universale di vita.

Gli astri esercitavano la loro azione sul matrimonio,sulla nascita del bambino,sul suo temperamento e sul suo destino.Tutto cio’ era l’applicazione di una scienza antichissima  che prese a svilupparsi nel primo medioevo sotto il patrocinio della cultura araba: l’Astrologia.

Fin dai principi del XIV secolo nello Studio di Bologna,fiancheggiava la medicina ,e molti medici erano Medicus e Astrologus.

La piu’ antica notizia in Piemonte e’ del 1292:a Villafranca fu condannata una donna a 40 soldi di multa,una certa Pasquetta,perche’ faceva sortilegi esaminando le stelle.

Il famoso Maestro Albini da Moncalieri, nella prima meta’ del Secolo XIV° lascia vari volumi sulla medicina intesa come norme di igiene e di vita strettamente legata agli astri. L’ultima notizia sua e’ del 2 Agosto del 1348,quando sta tornando a Pinerolo per visitare il Principe d’Acaia.

Fu un personaggio non comune ai suoi tempi,per le continue visite alle Corti estere e i testi relativi alle regole necessarie da seguire,nella gravidanza,nella cura del neonato,dell’allattamento,cosi’ come  nella scienza degli astri e nella loro influenza.

E’ stridente la contraddizione tra la credenza religiosa e pratiche superstiziose stranissime e senz’altro un po’ ridicole:Bona di Borbone ritrova nel 1359 una scodella d’argento perduta ,per mezzo dell’arte negromantica,ricompensa Filippo di Barges nel 1393,per la sua ‘’divinazione’’,mentre Amedeo VIII,suo nipote,nel 1417 fa decapitare il cavaliere Giovanni Lageret,per ‘’sortilegio’’ :il disgraziato aveva lasciato fare alcune figure per guarire il vomito e impedire l’aborto….

L’Albini,gia’ citato,mette tra le cause delle epidemie l’influenza degli astri.

Il conte Amedeo VII,ebbe come astrologo e maestro Tomaso Pisano,padre della famosa scrittrice Cristina du Pisan ,astrologo del re di Francia il quale fisso’ l’ora ed il giorno del matrimonio del giovane conte con Bona di Berry,a Parigi il 18 Gennaio 1377,presente ed annuente il Conte Verde….

E la storia si ripete per Amedeo VIII,che stipendiava Mastro Michele,medico ed astrologo, e per Jolanda,che nel 1475 teneva come astrologo Stefano Castellan.

Purtroppo quando nacque Carlo ‘’Il Buono’’ il 10 Ottobre 1486,alle 9,48,il presagio favorevole della Astronomia non si realizzo’,ed il futuro padre di Emanuele Filiberto,inizio’ una vita di dolori e di sciagure che lo portarono a perdere quasi completamente lo Stato,e lui stesso ad essere abbandonato,spogliato di ogni valore,in una bara appoggiata ad un armadio della sacrestia di Vercelli….

(alcuni allegati ).

   

Segue al prossimo numero : Da Emanuele Filiberto al Regno di Sardegna.