Cuneo: 800 anni di storia
CUNEO: 800 ANNI DI STORIA
DI Piero Gondolo della Riva
Cuneo venne fondata tra il 14 marzo e il 23 giugno 1198; il 23 giugno, in un atto, Cuneo è già definita Comune.
Concorrono alla fondazione uomini delle terre circostanti, stanche del regime feudale. Godono dell’appoggio dell’Abate di Borgo San Dalmazzo. Francesco Rebaccini, primo cronista conosciuto di Cuneo (1484), commenta così la fondazione della città e la scelta del luogo “Si confaceva anco la libertà dell’aria…eravi tutto intorno una piacevol pianura ed una veduta assai rilevata”.
Etimologicamente Cuneo viene dal latino cuneum, tra i due fiumi. In francese la città è definita “Coni” in quanto veniva letta alla francese la parola piemontese.
Cuneo venne dapprima sostenuta da Asti contro il Marchese di Saluzzo; dopo il 1206 è abbandonata da Asti e conseguentemente distrutta (nel 1210) dal Marchese. Nel 1231 è ricostruita, anche grazie all’aiuto milanese, e nel 1238 si sottomette a Federico II, presente in Città, che le concede protezione e le riconferma usi e consuetudini. La protezione imperiale cessa nel 1250 con la morte di Federico II. Cuneo è costretta a mettersi sotto la protezione, nel 1259, di Carlo I d’Angiò, conte di Provenza e poi re di Napoli. Per Carlo d’Angiò Cuneo è il trampolino di lancio verso il resto dell’Italia, la Lombardia prima, Napoli poi.
Il periodo angioino è inizialmente positivo per la Città. Esso è interrotto, fra il 1347 e il 1356, dal dominio dei Visconti che, fra il dicembre 1347 e il marzo 1348 avevano assediato Cuneo (questo assedio non è considerato tra gli storici 7).
Il periodo angioino, a parte la parentesi viscontea, dura sino al 1382. Gli ultimi anni di esso, sotto Giovanna d’Angiò, sono negativi, in quanto la Città sente di non essere più protetta e teme di essere conquistata con la forza dai Savoia. E’ proprio mentre si compilano gli Statuti Comunali (riflesso della legislazione del periodo angioino) la Città, il 10 aprile 1382, fa, nel castello di Rivoli, atto di dedizione al Conte Verde (Amedeo VI). Con i Savoia le libertà comunali sono ridotte, data la forte politica accentratrice della Dinastia. Restano, sì, gli Statuti, ma essi regolano soltanto la vita interna della Città. Dal 1382 Cuneo segue il destino del Ducato sabaudo.
Nel 1515 la Città è nuovamente assediata, questa volta dagli Svizzeri, al soldo del Duca di Milano, che cercano di sbarrare il passo a Francesco I che scende dalla Francia, L’assedio è tolto perchè le partii vengono a patti (gli Svizzeri ricevono 4.000 scudi). Anche questo assedio non è calcolato tra gli storici sette.
Francesco I, il 15 agosto 1515, è accolto trionfalmente in Cuneo e alloggiato in palazzo Lovera.
Il primo dei sette assedi del famoso elenco è quello del 1542. La Città è assediata dai Francesi al comando di Claudio d’Annebault. Dopo pochi giorni esso è tolto.
Nel 1557 la Città è nuovamente assediata (secondo assedio) dai Francesi al comando del Maresciallo Brissac: essi sono respinti dopo 2 mesi. In questo assedio si inserisce l’episodio relativo alla fermezza di Beatrice di Savoia, consorte del Governatore di Cuneo, conte di Luserna. Beatrice di Luserna aveva un bambino di un mese a balia alla Chiusa; i nemici assedianti, per mezzo di un messo, le fecero intendere che, se la Città non si fosse arresa, il bambino sarebbe stato “gettato dentro in una cannonata”. La Contessa rispose fiera che “non si sarebbe commossa di rimaner priva di quel figlio perchè aveva ancora lo stampo per farne con suo marito degli altri”. E il Brissac non osò compiere il delitto minacciato.
Nel ‘500 il Piemonte affronta la questione così detta degli eretici: Emanuele Filiberto si era impegnato col Papa ad “estirpare l’eresia nel suo Stato” e le persecuzioni contro i Protestanti non mancano a Cuneo ove, nel 1562, un predicatore cattolico arriva al punito di dire, in chiesa, che Iddio aveva concesso un inverno mite affinché avanzasse legna per ardere in primavera gli eretici. Sono pure istituiti premi per i delatori degli eretici.
All’inizio del ‘600 Cuneo festeggia le nozze di Vittorio Amedeo I con Cristina di Francia (1619); tra il 1630 e il 1632 è colpita dalla peste; poi, alla morte del Duca, nel 1637, la Città è coinvolta nella guerra civile tra i “Madamisti” (seguaci di Madama Reale) e i “Principisti” (seguaci dei cognati di lei, il Cardinal Maurizio e il principe Tommaso).
Nel 1639 la Città è assediata (terzo assedio) per soli 6 giorni dalle truppe di Madama Reale alleata con i Francesi. Lo stesso Cardinal Maurizio è in Città tra gli assediati.
Nel 1641 vi è il quarto assedio, ancora dovuto alla guerra civile. La popolazione parteggia per i Principi, ma l’assedio è durissimo e la Città cede dopo 2 mesi, ottenendo buone condizioni di resa.
Nel 1642 ha luogo la rappacificazione tra Madama Reale e i Principi. I tre compiono una visita ufficiale di alcune città del Piemonte, fra cui Cuneo. Giovenale Boetto immortala, con una rarissima stampa del 1643, tale avvenimento.
Nel 1682 è pubblicato ad Amsterdam il Theatrum Sabaudiae, opera tesa a glorificare casa Savoia. In essa due incisioni sono dedicate a Cuneo.
Nel 1691 vi è il quinto assedio, durante la guerra di Vittorio Amedeo II, alleato dell’Impero e della Spagna, contro la Francia di Luigi XIV. Nel 1690 il Dica di Savoia era stato già sconfitto a Staffarda. Un anno più tardi i Francesi, sotto il comando del Catinat e del Feuquières, assediano Cuneo per 18 giorni con molti cannoni ma, vista la vanità degli attacchi e l’arrivo dei rinforzi guidati dal principe Eugenio, rinunciano.
Durante questo assedio la tradizione inserisce il miracolo intervento del beato Angelo Carletti di Chivasso, vissuto due secoli prima, le cui spoglie sono ancor oggi venerate in Città.
Dopo la guerra Vittorio Emanuele II fece rinforzare le fortificazioni di Cuneo e ricostruire la torre comunale.
Il sesto assedio è del 1744, durante la guerra di successione austriaca.
Cuneo è assediata dai Gallo-Ispani, comandati dal principe di Conti per i Francesi e dal marchese di Las Minas per gli Spagnoli, sotto il comando supremo dell’Infante don Filippo. Difende la Città il baron Federico von Leutrum. L’assedio dura dal 13 settembre al 21 ottobre. Durante esso i Gallo-Ispani vincono alla battaglia della Madonna dell’Olmo (29-30 settembre), ma non riescono ad espugnare Cuneo e levano l’assedio il 21 ottobre. E’ il più famoso dei sette assedi. Due giorni dopo Carlo Emanuele III entra in Cuneo per festeggiare la vittoria e conferire il governo della Città al barone von Leutrum e ampi privilegi alla Città.
Fino alla fine del ‘700 Cuneo vive un periodo di pace, durante il quale si fa molto per l’edilizia privata e pubblica.
Arriviamo così al periodo francese: dal 1792 il Piemonte è in guerra contro la Francia rivoluzionaria. Nel 1794 assistiamo alla prima discesa di Bonaparte in Piemonte. Alla battaglia di Borgo San Dalmazzo il generale piemontese Colli è gravemente sconfitto. Nel 1796 si la prima vera Campagna d’Italia di Bonaparte, che, per il Piemonte, si conclude con l’armistizio di Cherasco.
Cuneo, come altre fortezze, è occupata dai Francesi fino al 1799, allorquando è assediata dagli Austro-Russi al comando del generale Melas: è il settima assedio, dal 7 novembre al 3 dicembre. La Città si arrende e i Francesi escono. Torneranno dopo la battaglia di Marengo (1800) e vi resteranno, indisturbati, fino all’11 maggio 1814.
Durante il periodo francese l’aristocrazia cuneese rifiuta spesso di ospitare gli ufficiali francesi. Inoltre, nel gennaio 1799, un’ordinanza impone la consegna di stemmi diplomi feudali, nonché l’abolizione delle livree dei servi. Nell’agosto 1809 Pio VII, che va prigioniero in Francia, si ferma a Cuneo e benedice il popolo dal palazzo Lovera.
Sempre durante il periodo francese vengono demolite le mura; Cuneo è il capoluogo del dipartimento della Stura.
Durante la Restaurazione Cuneo è eretta a sede vescovile (nel 1817), dipendendo sino ad allora dalla diocesi di Mondovì.
Nel 1828 è inaugurato il nuovo teatro (oggi Toselli); nel 1835 Cuneo è gravemente colpita dal colera. L’aristocrazia cuneese organizza una lotteria per gli orfani della Città.
Nel 1848 si hanno grandi festeggiamenti per lo Statuto Albertino e, durante la prima guerra di indipendenza, combatte la brigata Cuneo, formata in gran parte da cuneesi.
Nel 1855 avviene il primo viaggio completo della ferrovia Cuneo-Torino, mentre già nel 1851 Vittorio Emanuele II aveva inaugurato il nuovo ponte sulla Stura.
Verso la metà dell’800 si ha la costruzione di piazza Vittorio (ora Galimberti) e, più tardi, l’espansione della Città in direzione di Borgo San Dalmazzo.
Con il ‘900 avviene la costruzione del nuovo ponte sulla Stura e della nuova stazione ferroviaria.
Infine, durante la guerra partigiana, Cuneo è duramente colpita. Gli storici considerano tale periodo come l’ottavo assedio della Città.
Per festeggiare gli 800 anni di fondazione della Città, il Comune organizza quest’anno una grande mostra di documenti cartacei, dipinti, oggetti, armature, ecc.(nella chiesa gotica di San Francesco). Essa durerà due mesi e sarà accompagnata dalla pubblicazione di un ricco volume.
Inoltre verrà pubblicato un volume sulla storia della diocesi di Cuneo e il catalogo delle raccolte civiche di pittura e statuaria fra ‘800 e ‘900 con una mostra che si terrà nel gennaio 1999.