Gli Amman, una famiglia ebraica

Gli AMMAN

di Angelo Scordo

Cominciamo con gli AMMAN. Rietstap enumera diverse famiglie di tal nome (varianti: AMMANN, AMAN, AMANN), tutte di ceppo israelitico ed alcune delle quali nobilitate, come AMAN de STORCHENAU di Baviera (nobiltà del Sacro Romano Impero del 6.3.1696), AMANN de HASSLBACH di Baviera (nob. 26.11.1639, AMMAN di Austria (nob. 1775, da cui HURTE AMMANN di Sciaffusa e Vienna, nob. Impero Austriaco 20.10.1852), AMANN di Ausburgh (conc. arma 1539; nob. S.R.I. 14.2.1623, conferma 27.8.1627) e la famiglia cui appartenne la divina marchesa.

Quest’ultima, originaria di Breghenz in Austria, si portò in Italia con Francesco Saverio, cotoniere, nato il 30.1.1801 a Göfil, presso Feldkirch nel Voralberg, cotoniere, marito di Rosa Weinzierl, che, nel primo quarto del secolo XIX si stabilì prima a Legnago, quindi a Milano e, infine, a Monza.

Il nipote, Alberto, figlio di Edoardo, nato a Monza il 6.2.1847 e morto ad Erba (nella celebre villa “Amalia”) l’11.7.1896, fu il massimo esponente dell’industria tessile italiana e, tra l’altro, realizzò il COTONIFICIO MODELLO AMMAN di Pordenone e fondò l’ASSOCIAZIONE COTONIERA ITALIANA. Sposò l’8.10.1873, Lucia Bressi, nata a Vienna da madre austriaca e morta a Firenze il 15.4.1894..

Dalla coppia nacquero:

1. Francesca (Fanny), Milano, 22,1.1880, ivi morta il 28.4.1919. Sposa nel 1902 Giulio Padulli dei conti di Vighignolo, patrizio milanese. La loro secondogenita, Camilla, sposerà il finanziere ed industriale biellese Venanzio Sella.

2. Luisa, Milano, 23.1.1881, morta a Londra nel giugno 1957. Sposa il 22 giugno il    marchese Camillo Casati Stampa di Soncino, patrizio milanese. Ne nascerà il 15.7.1901 una sola figlia, Cristina, premorta alla madre (non bella, ma – sembra – molto intelligente e di idee di estrema sinistra), sposatasi in Inghilterra prima col visconte di Hastings e poi con lord Milford.

Alberto aveva ottenuto la concessione del titolo di conte da Umberto I, con R.D. (mp= motu proprio) del 24.2.1887, seguito da concessione di arma gentilizia con altro R.D. del 27.8.1887.

Morto il padre, la figlia maggiore Fanny, con R.D. 1.3.1906, si fece rinnovare il titolo di conte, che il marito Giulio Paduli di Vighignolo, con D.M. 19.1.1919, fu autorizzato ad usare, maritali nomine.

Mario, di Edoardo AMMAN, fratello di Alberto, con R.D. del 20.3.1924 e RR LL PP del 4.9.1924, ebbe concesso anche lui titolo di conte, dando origine all’attuale linea comitale.

Tanto in punto titoli nobiliari degli AMMAM.

La bibliografia esclusiva sulla marchesa Casati, per quanto mi risulta, non è sconfinata, in quanto conosco esclusivamente:

F.T. MARINETTI: “L’alcova d’acciaio – la marchesa Casati ed i balli futuristi”, s.l., 1926:

D. CECCHI: “Coré – vita e dannazione della marchesa Casati”, Bologna, 1986 (splendida biografia).

Ma questo inquietante personaggio, d’indubbio enorme fascino, così come abbacina nelle opere dei pittori del suo tempo ed in quelle di fotografi quali Man Ray e Cecil Beaton, è largamente citata da infiniti letterati e memorialisti, tra i quali:

Ph.. JULLIAN, “D’Annunzio”, Paris, 1971;

R. PEYREFITTE, “ L’exilé de Capri”, Paris, 1959;

J. COCTEAU,  “La difficulté d’être”, Paris, 1947 ; 

T. ANTONGINI, “Quarant’anni con D’Annunzio”, Milano, 1957;

T. ANTONGINI, “Vita segreta di Gabriele D’Annunzio”, Milano, 1958;

G. D’ANNUNZIO, “Taccuini”, ed, Vittoriale;

P.ssa Jane di SAN FAUSTINO, “Memorie”, Milano, 1938;

H. ACTON, “Memorie di un esteta”, Milano, 1965.