Film INCOMPIUTO

Film Incompiuto di Yael Hersonski, Germania/Israele, 2010. 89 min. Il film della giovane regista israeliana Yael Hersonski è un’attenta analisi e una riflessione su alcune riprese cinematografiche effettuate da una troupe di operatori nazisti nel ghetto di Varsavia nel maggio del 1942. Prodotte con ampio dispendio di mezzi e risorse, i risultati di queste riprese, oggi conservati presso il Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino, furono rinvenuti nel 1954 negli archivi di stato della RDT, montati in otto bobine di pellicola in 35mm per una durata di circa 63 minuti, senza sonoro e senza titoli di testa o di coda. Successivamente furono rinvenute presso la Library of Congress di Washington altre due bobine, per una durata di circa 34 minuti, contenenti altre riprese effettuate dalla stessa troupe. Sono state ancora scoperte due bobine di pellicola in 16mm, realizzate probabilmente dagli stessi operatori parallelamente alle riprese ufficiali, che mostrano le stesse scene da altri punti di vista o il processo delle riprese stesse. Nessun documento ufficiale relativo alle finalità di queste riprese è stato ritrovato fino ad oggi.
La regista analizza scrupolosamente questo materiale, utilizzando alcune testimonianze di persone che assistettero alle riprese.

Tra queste quelle di Adam Czerniakow, presidente del Consiglio Ebraico (Judenrat) del ghetto di Varsavia, nei cui diari sono contenuti diversi riferimenti alle riprese. Altre testimonianze d’epoca utilizzate nel film sono quelle comprese nella documentazione sul ghetto realizzata segretamente dallo storico Emanuel Ringelblum. Infine il protocollo di due interrogatori cui fu sottoposto negli anni Settanta in Germania uno degli operatori che effettuarono le riprese.
Le immagini sono inoltre commentate da alcuni sopravvissuti intervistati dalla regista. Il film di Yael Hersonski mostra drammaticamente come i nazisti, nello stesso momento in cui stavano perpetrando lo sterminio del popolo ebraico, utilizzassero il cinema per realizzare immagini che potessero in futuro legittimare questo stesso sterminio agli occhi del mondo, presentando come immagini documentarie ed oggettive delle riprese effettuate in condizioni di assoluta costrizione, spietatamente messe in scena ed estorte alle loro vittime. Il film costituisce inoltre una riflessione sui pericoli di un uso acritico dei materiali di archivio. Il film è uscito negli Stati Uniti con il titolo A Film Unfinished, in Germania come Geheimsache Ghettofilm [Materiale secretato – Film sul ghetto] e in Israele con il titolo Shtikat Haarchion [Il silenzio dell’archivio]