La principessa Vittoria Alliata di Villafranca

Dal Sunday Times La Signora degli Anelli italiana, in guerra per la traduzione di Tolkien.

Quando la principessa Alliata tornò in Sicilia dopo una decina d’anni trascorsi viaggiando nel Middle Est, trovò mucche che pascolavano nei corridoi e cinghiali selvatici che dormivano nel salone da ballo della casa estiva della sua famiglia. La settecentesca Villa Valguarnera di Bagheria, appena ad est di Palermo, era stata occupata dalla mafia locale e così ella dedicò i successivi 20 anni al riappropriarsi delle 100 stanze della Villa.

La principessa Alliata ora deve affrontare una nuova battaglia per salvare un altro pezzo dell’eredità culturale italiana – la traduzione del Signore degli Anelli che lei completò quando era studentessa liceale sedicenne.
È coinvolta nel furioso scontro tra gli intellettuali di sinistra e gli intellettuali di destra a proposito della sua prima traduzione in italiano della favola epica, avvenuta nel 1967.
Il libro di JRR Tolkien è diventato una forza galvanizzante per l’estrema destra non appena pubblicato in Italia, durante i tempi degli scioperi selvaggi e del terrorismo dei gruppi paramilitari di destra. Il Movimento Sociale Italiano – erede dei fascisti di Benito Mussolini – tenne dei “CampiHobbit” negli anni ’70 attirando i giovani con spettacoli di musica alternativa e dibattiti riguardanti la rinascita della società conservatrice italiana. Quando le ragazze del movimento editarono il loro giornale nel 1976 lo chiamarono Eowyn, il nome della nobildonna dagli occhi grigi che Tolkien chiama la “Bianca Signora di Rohan”. Circa mezzo secolo dopo un fan club di Tolkien fondato, tra gli altri, da un ex editore del giornale del Partito Comunista, Roberto Arduini, sta montando una campagna per sottrarre, come afferma, il Signore degli Anelli dal suo essere associato al fascismo. A questo fine, l’Associazione Italiana di Studi di Tolkien, gestita da un collettivo di sinistra a Bologna, ha avviato una campagna per cambiare i nomi di elfi, hobbit e orchi dall’arcaico Italiano volutamente usato da Alliata. Un traduttore è stato La mostra di Giovanni Migliara incaricato di ritrasformare tutti e tre i volumi.

La Principessa, di conseguenza, è in guerra. Circondata da montagne di libri di religione, storia e mitologia, allineati in quasi tutte le stanze della sua villa, scrive lettere appassionate alla società Tolkien ed agli editori italiani per difendersi contro ciò che vede come un attacco alla visione di Tolkien e contro la sua traduzione. Alliata, 69 anni, una figura minuta, ha capelli rossi fiammanti con sopracciglia rosse, labbra e gioielli quando accoglie il Sunday Times nella sua villa. Offrendo carciofi siciliani al forno e succo di mandarino, Alliata spiega che la sua traduzione è l’unica nel mondo ad essere stata letta ed approvata da Tolkien prima di morire nel 1973.

“Non puoi riscrivere Dante o Virgilio”, dice con orgoglio. Come unica figlia precoce ed erede di una delle famiglie aristocratiche più importanti d’Italia, Alliata ritenne di avere gli strumenti per affrontare le lingue elfiche e l’inglese arcaico del Signore degli Anelli, anche se, allora, nascose la sua età all’editore.

Usò poi i proventi dei diritti di traduzione per finanziare i propri studi arabi in Medio Oriente, vivendo in Libano, in Siria e Yemen. Ha allevato cammelli, ballato con i parenti di Osama bin Laden e consigliato le mogli dei leader del Golfo sui loro divorzi. Dopo aver viaggiato, tornata a casa, trovò i suoi cani impiccati agli alberi di limoni e le bambole di sua figlia decapitate. La storia del suo sforzo di ricostruire Villa Valguarnera ha ispirato la pubblicità per un profumo di Dolce & Gabbana, in cui Alliata è interpretata da Sophia Loren. Anche adesso, dice Alliata, sta ancora combattendo contro la mafia e le autorità locali per il controllo totale sulle sue proprietà. Paragona la mafia alle “forze oscure” di Tolkien, mentre i cittadini che l’hanno aiutata a combatterla sono la sua “Fellowship of the Ring”.
La mitologia che la circonda è cresciuta in tandem con la popolarità del Signore degli Anelli. Circa 30.000 copie del libro sono vendute ogni anno in Italia e si prevede che un film di Amazon Prime, che dovrebbe uscire nel 2021, possa suscitare almeno tanto entusiasmo quanto quello ottenuto dalla trilogia cinematografica di Peter Jackson il cui primo film fu pubblicato nel 2001. Ciononostante l’editore Bompiani, che detiene i diritti italiani, dice che per ora non intende pubblicare la nuova traduzione curata dalla sinistra a causa del “clima di tensione e animosità”. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia di Silvio Berlusconi, ha organizzato un dibattito sulla nuova traduzione nella Biblioteca del Senato a gennaio.
“Tolkien per molti di noi sembrava descrivere l’eterna battaglia del bene contro il male, l’idea di comunità, ispirata dagli hobbit, l’idea di coraggio e di valore”, ha detto al Sunday Times, ricordando i suoi giorni da giovane attivista di estrema destra quando organizzò il campo hobbit del 1978. Teme che i critici della traduzione della Principessa siano parte di un complotto “orwelliano” per cambiare e ammodernare tutto. Ha detto: “Non c’è bisogno di un progetto di riforma culturale. Per me questo è l’unica traduzione”.