Il Circolo degli Artisti

IL CIRCOLO DEGLI ARTISTI

A cura di Marco Albera, Vice Presidente del Circolo

Il Circolo degli Artisti nacque a Torino nel marzo del 1847 per iniziativa dell’avvocato Luigi Rocca che riuniva nella propria casa un gruppo di amici al fine di stabilire le basi fondamentali di una Società di letterati ed artisti che avesse per iscopo di radunarsi per comunicarsi le loro idee e contribuire all’incremento delle lettere e delle arti belle…’. Ben presto si affiancarono anche gli artisti che si erano riuniti in un analogo sodalizio guidato da Carlo Felice Biscarra. Decisiva fu l’acquisizione a  sede sociale del Palazzo Graneri della Roccia, avvenuta nel 1858: da allora gli undici saloni aulici e gli oltre duemila metri quadrati del Circolo degli Artisti non cessarono di ospitare eventi storici per le arti decorative, la musica e la mondanità legata ai grandi avvenimenti della Corte sabauda e della Città.

Il grande salone d’onore, che l’architetto Baroncelli volle simile a quello della Venaria, nelle sue imponenti misure (dodici metri d’altezza per centocinquanta metri quadrati) è un gioiello dell’architettura barocca con la sua decorazione plastica progettata nel 1781 dall’architetto Dellala di Beinasco ed eseguita dal Bernero. Il cuore sentimentale del sodalizio è tuttavia nei locali ammezzati dove dagli anni 1930 si è allogata la tradizionale ‘Tampa’, semplice trattoria dove i soci si ritrovano nei loro convivi ospitali. Alle sue pareti, con il passare degli anni si è accumulata la più straordinaria galleria di autoritratti dei pittori piemontesi che son stati soci del Circolo (oltre cento quadri a olio e sculture in bassorilievo).

Il Circolo degli Artisti possiede inoltre una collezione di arredi storici e di altre opere pittoriche composta da oltre settecento pezzi, un insieme di oltre tremila fotografie, una biblioteca storica di oltre diecimila volumi e un importante archivio storico. Vanno ricordati fra i suoi presidenti: Massimo d’Azeglio, Ferdinando di Breme, Urbano Rattazzi, Desiderato Chiaves, Ernesto di Sambuy, Francesco Gamba, Felice Rignon, Leonardo Bistolfi, Davide Calandra, Teofilo Rossi, Corrado Corradino, Cesare Maria Devecchi, Alessando Lupo, Pininfarina.

Fra i soci: Camillo Cavour, Agostino Depretis, Vittorio Bersezio, Rodolfo Morgari, Francesco Gonin, Casimiro Teja, Vincenzo Vela, Carlo Pittara, Odoardo Tabacchi, Lorenzo Delleani, Giacomo Grosso, Cesare Maggi, Matteo Olivero, Felice Casorati, Stefano Tempia, Gualfrado Bercanovich, Federico Collino, Francesco Tamagno, Alfredo Casella, Nino Costa.

Il Circolo continua la sua attività tradizionale organizzando mostre di arti decorative, concerti, convegni e conferenze, senza dimenticare la valorizzazione del suo patrimonio storico. Per diventare soci è richiesto il solo requisito di amare e sostenere la cultura e l’arte. A loro disposizione, oltre alla prestigiosa sede di Palazzo Graneri, si affianca il Circolo Eridano fondato nel 1865, storico sodalizio fluviale del Po, nel quale si possono praticare, fra l’altro, gli sport del remo, il tennis e le bocce.

Sede di Palazzo Graneri della Roccia

Via Bogino, 9  – 10123 Torino

Telefono 011/8126480

Il Circolo degli Artisti ha anche una splendida sede estiva, il

Circolo Canottieri Eridano

Il Circolo Canottieri Eridano trae origine dalla risistemazione del parco del Valentino attuata dalla Città di Torino, su progetto del sindaco Ernesto Bertone di Sambuy, nell’anno 1863.

La primitiva sede fluviale sul Po sorse nel 1868 secondo il geniale disegno dell’Ing. Pecco con un’originale forma ottagona a pagoda, ai piedi del castello del Valentino ed affiancato all’approdo dell’altra società di canottieri ‘Cerea’, anch’essa nata nel 1863.

L’attività del Circolo Eridano si distingueva da quest’ultima società per affiancare, alla pratica remiera, altre attività non solo sportive ma anche conviviali.

Verso il 1880 tale circolo veniva adottato dall’Accademia Filarmonica come sua sede estiva. Il 6 agosto 1896 il Circolo Eridano veniva rilevato dal Circolo degli Artisti di Torino, che ne potenziava la tradizionale attività di canottaggio e, nello stesso tempo, lo utilizzava come sede di gare di nuoto, di atletica e di bocce, ma soprattutto introduceva l’organizzazione di geniali feste, fra le quali era rituale quella della zattera galleggiante, che ospitava un banchetto di oltre cento persone.

L’Eridano era la meta preferita degli artisti torinesi, che tanta ispirazione fra Otto e Novecento hanno tratto dalle atmosfere del Po. A causa dell’esposizione universale del 1911 la vecchia sede venne abbattuta, per essere ricostruita sull’altra riva del Po, presso la barriera di Piacenza, l’attuale Corso Moncalieri, nelle splendide forme progettate dall’architetto Giuseppe Velati-Bellini, nel 1914. L’eleganza esterna si completava con le decorazioni del pittore Giuseppe Bozzalla e dello scultore Giovanni Riva. Con il rinnovarsi della sede riprendevano anche i cimenti sportivi, il più famoso dei quali, il trofeo Eridano, venne disputato come sfida remiera fra tutte le società rivierasche del Po dal 1922 al 1950. Lo splendido parco e le attrezzature sportive furono teatro di feste fantastiche, nelle quali la genialità degli artisti piemontesi ricreavano atmosfere della Cina, del Giappone, dell’Africa e il cui cuore consisteva sempre in eccellenti rappresentazioni teatrali e musicali.

Negli anni più recenti un accurato restauro della sede e il completamento delle attrezzature sportive ha consentito di continuare ad offrire ai soci ed ai loro ospiti un’accoglienza degna del passato ed il permanere di una duplice attività sportivo-remiera e culturale che non si interrompe nemmeno nel periodo invernale, dedicando spazi sempre più ampi all’utilizzo da parte del quartiere.