Natale 2018

Solo da poco ho iniziato a chiedermi come mai sotto Natale in televisione, al cinema, negli spot e perfino negli addobbi siano quasi del tutto cessati i riferimenti alla natività, ed a quella storia che ha affascinato i bambini di ogni generazione. Babbo Natale, i regali, l’abete, i dolciumi tipici e le corna delle renne hanno monopolizzato il Natale. Il che è come se a Capodanno ci si desse a commemorare l’unità d’Italia. Sarà per esigenze di equiparazione dei culti, mi sono risposto. Come la storia dei crocefissi nelle scuole; sarà irriguardoso nei confronti dei cittadini non cristiani. Ho ripensato alle molte rivisitazioni del Natale in chiave astrologica salite ultimamente alla ribalta sulla scia di film come Zeitgeist. Ho scoperto che nei negozi sono in aumento le vendite dei ‘villaggi di Babbo Natale’ al posto dei tradizionali presepi, e che vanno sempre più di moda i pupazzetti dei vip per trasformare gli ultimi presepi in circolazione in piccoli set di X-Factor. Infine ho concluso che per molti il Natale si sia trasformato in una specie di amorfa festività ludica orfana dei propri connotati essenziali. È uno degli sport più praticati dai burattinai: prendere un elemento culturale, svuotarlo di ogni significato badando a non sopprimerlo, e rimetterlo in circolazione per mere esigenze sceniche ed economiche.