“Il Patriziato subalpino” di Antonio Manno

Premessa
E’ con orgoglio che l’Associazione VIVANT ha portato a termine un progetto, la pubblicazione dell’opera che il Barone Antonio Manno scrisse quasi 100 anni fa, che era stata vagheggiata e tentata più volte nel corso del secolo e che aveva visto sino ad ora, con un impegno veramente encomiabile e fondamentale, solo la trascrizione con macchina da scrivere di alcune copie, per altro molto consultate nelle poche biblioteche ed archivi pubblici e privati che ne dispongono.

Un impegno che vede la luce solo pochi mesi dopo la pubblicazione, a spese dell’Associazione, di un’altra opera molto importante per la storia piemontese “I consegnamenti d’arme piemontesi”, tanto che si può ormai parlare di una collana VIVANT di scienze ausiliarie della storia.

In realtà gli elementi fondamentali per questo successo, oltre naturalmente al lavoro insostituibile del socio dr. Angelo Scordo, che è stato il vero “valore aggiunto” a tutta l’operazione di VIVANT, sono stati:
– i generosi contributi degli sponsors (ed è particolarmente importante segnalare a questo proposito la partecipazione del Ministero dei Beni Culturali)
– l’entusiastico impegno delle softwarehouse AddWare, che è andato ben oltre a quello di un semplice fornitore
– la possibilità di disporre di un mezzo gratuito e totalmente versatile quale Internet

Il Comitato Scientifico

La prima preoccupazione di VIVANT nell’avviare il progetto fu quella di avere l’avvallo di un Comitato Scientifico che garantisse la scientificità del progetto.

I personaggi coinvolti, e che in questa sede ancora una volta si ringraziano, di chiara fama nazionale ed internazionale, hanno in sostanza delineato due criteri fondamentali:
– la totale aderenza a quanto scritto dal Manno. La pubblicazione dell’opera non doveva cambiare di una virgola quanto dal Manno stesso scritto, essendo questo l’unico modo per non infilarsi in un ginepraio che neppure una Consulta Araldica del secolo scorso, con tutti i suoi poteri, avrebbe potuto evitare;
– la costante possibilità di verificare quanto dal Manno stesso scritto, in mancanza di una garanzia totale di adesione al testo originario. In sostanza si trattava di garantire che non vi fossero errori nella copiatura a suo tempo eseguita del manoscritto per passare al dattiloscritto, e, successivamente ed a opera dell’Associazione, nel passare dal dattiloscritto all’opera a stampa; cosa che avrebbe comportato una serie infinita di controlli senza mai sortire una garanzia totale.

La scelta operativa

Per rispondere totalmente alle richieste del Comitato Scientifico, e in specie alla seconda, non restava a VIVANT che pubblicare anche il manoscritto ed il dattiloscritto, lasciando così al lettore la possibilità di risalire alla fonte primaria dell’opera, senza dover rispondere, da parte dell’Associazione, dell’esatta corrispondenza al manoscritto.
Tutto il manoscritto ed il dattiloscritto sono stati microfilmato (in parte a spese della Biblioteca Reale e in parte a spese di VIVANT) e quindi informatizzati, non senza aver provveduto a verificare la completezza dei dati (molte pagine e fotogrammi erano stati saltati nella microfilmatura). Successivamente si è dovuto procedere ad una “pulitura” dei fotogrammi digitalizzati che apparivano di difficilissima lettura per via di cattiva esposizione alla luce, incompletezza della fotografia, ecc.
Ripuliti così il dattiloscritto ed il manoscritto, sarebbe stato facile pubblicarli in anastatica: raggiungendo quindi certamente i dettami del Comitato Scientifico, ma pubblicando innanzi tutto un’opera di difficilissima manovrabilità (sarebbero stati almeno una ventina di volumi) e in secondo luogo un’opera come avrebbero potuto essere editata trenta anni fa, senza l’utilizzo delle nuove tecnologie che hanno invece permesso di realizzare dei motori di ricerca con parole chiave per rendere di attuale consultabilità l’immane opera che Antonio Manno aveva abbozzato 100 anni fa.
Si è quindi deciso di:
– riscrivere, in sostanza, tutto il Manno, organizzato a schede che prevedessero una consultazione per famiglia e per nominativo, nonché la possibilità di ricerca “full test”
– di pubblicare a stampa solo la parte scritta dal Manno relativa alla blasonatura degli stemmi
– di allegare al volume a stampa un CD Rom contenente i motori di ricerca.
Sin qui non si aveva ancora ottemperato al secondo suggerimento del Comitato Scientifico: la possibilità di verificare costantemente la corrispondenza “dati trascritti da noi – dattiloscritto – manoscritto”. D’altronde la pubblicazione su stampa del manoscritto e del dattiloscritto sarebbe stata una follia in termini di costi e di spazio fisico per allocare i volumi.
Ecco dunque la decisione finale: mettere tutto in Internet. Oltre al testo del volume dato alle stampe, oltre ai motori di ricerca del cd rom, in Internet si può trovare la riproduzione per immagini del manoscritto e del dattiloscritto.
In seguito ad un’osservazione di un utilizzatore, già dopo la presentazione del volume avvenuta il 16 dicembre, si provvedeva a rendere il testo del dattiloscritto reperibile in Internet compatibile con un programma di word processing, permettendo così agli studiosi non solo di scaricare da Internet le pagine di interesse, ma anche di intervenire su di esse e farle diventare immediatamente una base di testo modificabile.

La modificabilità dell’opera

L’essere in Internet permette un costante perfezionamento dell’opera, così da eliminare via via gli errori di trascrizione e di battitura che, inevitabilmente data la dimensione dell’opera, sono presenti. I lettori e gli utilizzatori sono quindi invitati a scrivere, via email, le loro osservazioni e a segnalare gli errori rilevati.

L’aggiornabilità dell’opera

L’importanza dell’opera, ferma ad un secolo fa e indubbiamente contenenti errori, omissioni, dimenticanze più o meno volute, non poteva non suggerire di individuare una sistema per cui il ponderoso lavoro continuasse nel tempo, senza congelarsi al punto in cui il Manno lo aveva lasciato.
Ancora una volta Internet veniva in aiuto.
Fermo restando che il testo dell’Autore non può essere assolutamente modificato, onde non avere poi un qualche cosa che il Manno più non sia, quanto piuttosto un pateracchio fatto di pareri, i più disparati e difficilmente controllabili, che si sarebbero mischiati con l’opera originaria, si è stabilito di mettere a disposizione di chiunque una rubrica, una sorta di box, dove si possa aggiungere notizie o segnalare errori. Un link automatico collega il nome delle famiglie trattate dal Manno con queste aggiunte, lasciando poi naturalmente “all’inserzionista” e all’eventuale utilizzatore la responsabilità di quanto scritto.
Un’opera che quindi ridiventa viva e in continua aggiornamento.

La presentazione

Sabato 16 dicembre, ospiti della Regione Piemonte in Palazzo Lascaris a Torino, è stato presentato il volume “Le armi gentilizie piemontesi, da Il Patriziato Subalpino di Antonio Manno, a cura di Angelo Scordo” ad un folto pubblico di studiosi e di appassionati: almeno un centinaio di persone hanno seguito l’esposizione del prof. Giancarlo Jocteau e l’esplorazione dell’opera a cura dello stesso Angelo Scordo e di Sergio Buono.
Titolo un pò modesto rispetto al contenuto del volume, composto non solo dalla parte a stampa, ma anche dal CD ROM allegato che, come si è detto, contiene in realtà tutta l’opera del Manno.
L’interesse del pubblico presente è risultato concreto quando, alla fine dell’incontro, sono stati prenotati già più di 50 volumi che verranno recapitati dopo le festività natalizie.

Presentazione del Presidente di VIVANT

VIVANT, associazione nata da un processo di aggregazione spontanea di assertori dei valori della tradizione storico-nobiliare, con il 2000 ha iniziato la pubblicazione della “Collana di scienze ausiliarie della storia”, della quale il volume dedicato a “I consegnamenti d’arme piemontesi” costituisce il primo numero, anche se l’edizione integrale del “Patriziato Subalpino”, che il barone Antonio Manno, quasi un secolo fa, ha lasciato inedito dalla lettera C in avanti, era stato prioritariamente inserita nei suoi programmi sin dal suo costituirsi.
Il manoscritto, donato alla Biblioteca Reale di Torino dalla vedova dell’Autore, contiene notizie storiche, descrizioni blasoniche e genealogie di moltissime famiglie della nobiltà piemontese, anche se può ricavarsi da più di un elemento che il Manno non considerava questa sua stesura compiuta e definitiva. Negli anni ’60 alcuni capaci volenterosi ne ricavarono una versione dattiloscritta che, ovviamente, contribuì non poco alla conoscenza dell’opera, giacché suoi esemplari, presenti presso biblioteche pubbliche o di sodalizi, sono oggetto di frequente consultazione da parte di ricercatori e di cultori delle scienze storiche.
Non mancò chi nutrì ed esternò il proposito di dare alle stampe la parte inedita del “Patriziato Subalpino”, mondandolo da ogni errore e, inoltre, implementandolo delle omissioni ed aggiornandolo ai tempi successivi. I dattiloscritti vennero talora arricchiti da postille, non sempre autorizzate, ed in qualche caso si riscontrano, rispetto al manoscritto, altrettanto anonime interpolazioni, ma alle stampe furono dati soltanto due volumi, di mere aggiunte di famiglie, senza che la cospicua sezione non edita trovasse forma di stampa.
Un gruppo di finanziatori, fidenti nel progetto Manno, tra i quali non è a caso il Ministero dei Beni Culturali, hanno consentito che l’iniziativa di VIVANT, supportata dal contributo ideologico e critico del Comitato Scientifico e dalla innovazione informatica prestata dalla consulente AddWare Europe Ltd., divenga oggi realtà tangibile e costituisca agevole strumento di lavoro per lo studioso.
A sua disposizione, infatti, non sono soltanto il presente volume, che costituisce un indice-blasonario dell’aristocrazia del Piemonte – il più ampio, comunque, esistente – e l’accluso CD, riportante diffusi dati sulle famiglie ed i loro stipiti, dotato di adeguato motore di ricerca, ma l’ormai facile navigazione Internet gli consente di accedere all’intera opera di Antonio Manno, tanto a stampa, che dattiloscritta e manoscritta.
Vale la pena ricordare che il principio ispiratore, cui VIVANT s’è rigorosamente ispirata ed attenuta è il rispetto assoluto del testo dell’Autore, riportandone addirittura, ove ricorrano, gli errori materiali, senza quindi apportarvi nessun tipo di correzione, aggiunta, omissione.
Adoperiamo il termine progetto Manno, non senza un certo orgoglio, in quanto esso intende promuovere un processo di revisione e di aggiornamento del “Patriziato Subalpino”, iniziativa da oggi aperta on line indistintamente a quanti intendano fornire elementi utili a tale complesso lavoro.

Il Presidente
Fabrizio Antonielli d’Oulx

La diffusione

Completamente finanziata dagli sponsors, l’opera verrà fatta pervenire gratuitamente alle biblioteche pubbliche e a molti altri centri di cultura e di storia piemontese, fermo restando che la forza della sua pubblicazione sta proprio nell’essere in Internet e quindi accessibile a chiunque: una diffusione worlwide che solo l’attuale tecnologia informatica e di rete può permettere!Un importante lavoro di gruppo, tra araldisti, genealogisti e informatici, ha consentito a VIVANT di realizzare un libro armerista e una serie di documenti e strumenti informatici, atti a consentire agli studiosi e agli appassionati una utilizzazione vasta, veloce e proficua dell’ enorme massa di dati ordinata dal Bibliotecario del Re durante lunghi anni.

Libro: “Le Armi gentilizie piemontesi”
a cura di Angelo Scordo.
Stampato con oltre 300 pagine, in formato A4 rilegato, contenente la blasonatura delle Armi di tutte le famiglie prese in considerazione da “Il Patriziato subalpino” di Antonio Manno
CD-ROM
“Le Armi gentilizie piemontesi” in copia digitale
“Il Patriziato subalpino” di Antonio Manno:
Volume stampato originario, relativo alle lettere A-B in copia digitale
Volumi dattiloscritti completi (lettere A-Z) in copia digitale
Motori di ricerca con rinvii ad Internet
Sezione del sito Internet www.vivant.it
“Le Armi gentilizie piemontesi” in copia digitale
“Il Patriziato subalpino” di Antonio Manno:
Volume stampato originario, relativo alle lettere A-B in copia digitale
Volumi dattiloscritti completi (lettere C-Z) in copia digitale
Immagini digitali di tutti i volumi originarii (manoscritto, dattoloscritto, volumi a stampa)
Box per i contributi dei lettori (errata corrige, suggerimenti, ecc…)
Motori di ricerca