Convegno sulla Marchesa di Barolo

In occasione delle manifestazioni cittadine previste per il centenario della traslazione del corpo di Giulia Falletti di Barolo alla Parrocchia di Santa Giulia di Torino VIVANT non poteva mancare di far sentire la sua voce, sottolineando quegli aspetti che permettono di inquadrare la Marchesa nel suo tempo e nel suo ambiente. Si scopre allora come la carità, l’attenzione agli altri, la profonda fede non fossero casi isolati (come non ricordare, ad esempio, circa cinquant’anni dopo, la figura della Principessa Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna e di sua madre, guarda caso un’altra straniera, la contessa Luisa Carolina Ghilslaine de Merode?), ma facessero parte del vivere quotidiano e delle tradizioni dell’aristocrazia.

“Il cammello nelle cruna dell’ago” è il titolo ammonimento delle manifestazioni promosse dalla Parrocchia di Santa Giulia, che esamina la figura della Marchesa sotto il profilo religioso e di fede; è il titolo della iniziativa VIVANT, che, in collaborazione della stessa Opera Barolo, ha richiesta un contributo, con il coordinamento di Massimo Boccaletti, giornalista de “La Stampa” e attento ricercatore di documenti storici, a Gustavo Mola di Nomaglio, socio VIVANT e noto storico, per l’inquadramento storico dell’epoca; ad Angelo Scordo, socio VIVANT e valente ricercatore di araldica e genealogia, per un esame della genealogia dei Falletti di Barolo con indicazioni sui discendenti; a suor che, attraverso una serie di episodi, illustri come gli storici dei grandi santi popolari torinesi (don Giovanni Bosco e il beato Cottolengo) abbiano volutamente cercato di gettare un’ombra sull’operato della Marchesa; ad Enrico Genta, socio VIVANT e professore di Storia del Diritto Italiano per una disamina sugli aspetti legali della costituzione della fondazione Opera Barolo; all’architetto Paolo Galli, direttore dell’Opera Barolo, per illustrare come una Fondazione possa difendere e mantenere un patrimonio che per secoli i Falletti si tramandavano. Durante la serata Francesca Lombardi Gromis di Trana, socia VIVANT, della compagnia teatrale di Anna Bolens, leggerà brani scelti dalle lettere di Giulia di Barolo.
Il contributo di tanti studiosi ed esperti non mancherà di fornire spunti che verranno ripresi, collaborando sempre con la Opera Barolo, nell’ambito delle celebrazioni che la stessa Opera Barolo promuoverà per il centenario della morte di Silvio Pellico.

 

Castello Colbert a Maulevrier in Vandea

 

 

L’opera e le opere della Marchesa Giulia di Barolo
– Opera Barolo
– Parrocchia di Santa Giulia
– Congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore
– Congregazione delle Suore di S. Anna
– Congregazione delle Suore di San Giuseppe

Dal 1814 si interessa alle detenute nelle carceri; dà vita ad istituti educativi ed assistenziali, avvalendosi dell’opera delle Suore di San Giuseppe e dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Fonda il “Rifugio” dove ex carcerate e giovani in serio pericolo morale possono trovare un ambiente familiare e un lavoro dignitoso. Fonda l’Ospedale di Filomena per i bambini handicappati rifiutati dai comuni ospizi, asili d’infanzia, scuole di istruzione e famiglia, oratori per le ragazze bisognose, una mensa per i poveri, due istituti religiosi: le Sorelle Penitenti di Santa Maria Maddalena, oggi Figlie di Gesù Buon Pastore, e le Suore di Sant’Anna della Provvidenza, alle quali affida l’educazione delle giovani di condizione popolare.
Riposa in Torino, nella Chiesa di Santa Giulia, da lei fatta costruire.