Liberty

Il Liberty o Stile Floreale è un forma d’arte italiana trasversale, che deriva dall’Art Deco e che coinvolge, oltre la pittura, molte arti minori e l’artigianato, con lo scopo di opporsi alla pianificazione indotta dalla industrializzazione che ormai aveva invaso tutti gli aspetti della vita.

Il termine Liberty dal nome dell’inglese Arthur Lasenby Liberty (1858-1919), commerciante londinese di oggetti d’arte e di alta qualità destinati al largo consumo. Allo Stile Liberty italiano corrispondono, nei diversi paesi europei, il Modernismo in Spagna, l’Art Nouveau in Francia ed in Belgio, lo Jugendstil in Germania, il Modern Style o Art Decore in Inghilterra e il Secession Stil in Austria. Si tratta fondamentalmente di uno stile decorativo, che trovò espressione in un’ampia gamma di forme artistiche, dall’architettura al design di interni, dalla produzione di mobili alla grafica, dall’arte della lavorazione dei metalli e del vetro alla ceramica, dai disegni delle stoffe alle illustrazioni di libri, giornali e manifesti. Verso la metà dell’800 in Europa si era imposta la Rivoluzione Industriale che stava producendo oggetti costruiti prima artigianalmente, pezzo per pezzo, fatti a mano e perciò, diversi l’uno dall’altro.

L’obiettivo del Liberty fu quello di migliorare, decorandoli, gli oggetti prodotti dalle industrie per evitare di banalizzare la produzione in serie, con l’automatico rifiuto dei consumatori. Le decorazioni preferite derivavano da forme stilizzate dai tipici colori pastello, ispirate al Dolce Stil Nuovo, di fiori, frutta e grappoli d’uva, anfore, corone d’alloro, uccelli del paradiso, disegni geometrici, da questo la denominazione alternativa di Stile Floreale.
Lo Stile Floreale cominciò ad affermarsi in Italia nell’ultimo ventennio del 1800 e fu lo stile più applicato fino all’inizio della prima guerra mondiale. Durante questi anni si crea un nuovo linguaggio espressivo, un nuovo gusto che spesso impronta di sé Un film per pensare Tavole Liberty tutte le arti, che rivaluta le linee curve, ispirate alle forme sinuose del mondo vegetale e combinate a elementi di fantasia. Le immagini così ottenute producevano effetti decorativi molto suggestivi e di grande eleganza, ma che in genere tendevano all’astrazione più pura.
Quando nel Liberty comparivano delle immagini, queste risentivano molto del clima Simbolista, in voga in quegli anni. La stilizzazione delle figure era sempre molto evidente, risolte tutte sul piano della bidimensionalità con l’uso della linea funzionale di contorno Lasciando da parte questa noiosa digressione proviamo a immergerci nell’atmosfera di quegli anni, tra signore eleganti con delicati ombrellini bianchi, uomini a passeggio con cilindro e bastone, viaggi in mongolfiera, romanticismo esasperato e fiducia sconfinata nel progresso.

Un’epoca ovattata in cui i più sensibili sognavano viaggi e mondi lontani, nello spazio e nel tempo. In letteratura l’Art Nouveau si afferma con romanzi che alludono a mondi lontani nello spazio (Estremo Oriente) e nel tempo (medioevo cavalleresco). In generale la letteratura di questo periodo rigetta il realismo e il pensiero scientifico per seguire mondi onirici, folli e visionari. Dalla Enciclopedia Treccani (evidentemente all’estensore di questa voce il liberty non piaceva : ) ndr) LIBERTY, stile. – Questo stile, che fu di moda per un breve periodo verso la fine del sec. XIX e il principio del XX, prese il nome dai signori Liberty e C. che in Inghilterra furono i primi ad applicarlo alla decorazione delle stoffe, dei mobili, degli oggetti di arredamento in genere. Dalla decorazione dei mobili passò poi anche nel campo dell’architettura con risultati poco felici. Le caratteristiche di questo stile consistono in motivi ispirati direttamente dal vero, specialmente dal mondo vegetale e floreale, con molta libertà di applicazione, con poco rigore stilistico, con poca solidità costruttiva e scarso senso architettonico. Di modo che il nome degli inventori divenne sinonimo di questa libertà che spesso degenerò in licenza, e la parola liberty passò in Francia, in Italia e in altri paesi di Europa a indicare una fioritura di arte decorativa, che venne qualificata anche col nome di art nouveau o stile floreale. Dai critici del tempo fu detto anche, per questa sua grande libertà, style sans style.
Esso è l’esponente massimo del realismo, che aveva invaso tutta l’arte alla fine del sec. XIX, applicato alla decorazione. Il suo trionfo è segnato specialmente dalle due grandi esposizioni di Parigi del 1900 e di Torino del 1902. Questo stile fu salutato come una grande innovazione, improntato a caratteri di modernità, contro l’eclettismo archeologico ed erudito degli stili d’imitazione che lo avevano preceduto.

Ben presto però questo stile decadde in una produzione di carattere puramente commerciale e di cattivo gusto; e finì col rifugiarsi in provincia, dove incontrò particolare favore, per scomparire poi completamente. Contro gli eccessi dello stile floreale reagì per prima l’arte decorativa austriaca, con la secessione viennese, che, ripudiando l’elemento naturale, si rivolse alla ricerca e alla stilizzazione rigorosa di forme astratte. E una conseguenza ultima di questa reazione è da vedersi anche nel movimento odierno contro le forme d’arte decorativa fiorite e sovraccariche, e nell’avvento di quello stile che va sotto il nome di funzionale o razionale.